Romanzi per i romanzieri
(…) Io mi sono formato in una cultura
di crisi della narrazione, ma le storie mi
piacciono. Però oggi invece di leggerle
nei libri preferisco guardarle nei film
o nelle serie. True Detective o Fargo
sono appassionanti, la maggior parte dei
romanzi, no. Ormai li scrivono tutti. Di
letteratura ce n’è talmente tanta che
non ce n’è più. I romanzieri si
rivolgono a un pubblico di
romanzieri, cioè a gente che anche se
non ne ha ancora scritto uno, un
romanzo lo sta covando. (…)
(Franco Cordelli; da un’intervista
rilasciata al Venerdì di Repubblica
del 13 gennaio 2017)