Stella Maris

Mi accolse con il solito buonumore, il vecchio bagnino dello Stella Maris: un piccolo stabilimento balneare poco fuori città. Pochi gli ombrelloni aperti e pochi bambini. Col tempo, quell’arenile, era divenuta la spiaggia di soli attempati, gestiti dal vecchio omone sempre abbronzato. Armando – don Armando – era una decina d’anni più vecchio di me, forse più. Non si doleva dell’età, né cercava di camuffarla. Non ne aveva bisogno: la sua corporatura asciutta evidenziava ancora bene i suoi muscoli pieni, gonfi, ricoperti da un’epidermide appena aggrinzita, più dalla esposizione al sole che dalla naturale senescenza.

Si premurò di aprire un ombrellone e lo sdraio. Mi accomodai. Sembrava contento di vedermi, continuava a sorridermi, mentre mi parlava.

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